Spiedini di cappelle di funghi e pomodorini

Gli spiedini di cappelle di funghi e pomodorini, piatto facile da realizzare. Ottimo antipasto e sfizioso contorno per accompagnare secondi di carne o di pesce.

Spiedini di cappelle di funghi e pomodorini
Spiedini di cappelle di funghi e pomodorini

Spiedini di cappelle di funghi e pomodorini

Spiedini di cappelle di funghi e pomodorini
Spiedini di cappelle di funghi e pomodorini

Ingredienti per 4 persone

24 funghi champignon (solo le cappelle), 24 pomodorini, olio extravergine d’oliva, sale, origano.

Preparazione

Pulite i funghi, dopo avere eliminato i gambi (che potete utilizzare per altre preparazioni).

Lavate i pomodorini e metteteli a scolare.

Ora prendete 8 spiedi di legno, e infilzate per ogni spiedo 3 pomodorini e 3 funghi alternandoli.

Mettete sul fuoco una piastra di ghisa, unta con un po’ d’olio, appena comincia a essere calda mettete gli spiedini e, con l’aiuto di un pennello da cucina ungeteli leggermente.

Cuoceteli per circa 5 minuti, rigirandoli prima da un lato e poi dall’altro.

Appena saranno cotti conditeli con del sale, un filo di olio extravergine d’oliva e una spolverata di origano.

Disponete gli spiedini su un piatto da portata e serviteli caldi.

Note:

Il prataiolo detto champignon (che in francese significa genericamente fungo) o, più propriamente, champignon de Paris (fungo di Parigi).

Presenta gambo cilindrico non bombato e cappello a cupola. Di piccole dimensioni, ha colore biancastro o nocciola (cremino) ed è il più diffuso.

Impiego:

I funghi si puliscono con un panno inumidito, eliminando con un coltellino eventuali residui terrosi.

Se necessario, si passano velocemente in poca acqua tiepida e si asciugano immediatamente.

Acquisto:

I funghi all’atto dell’acquisto devono essere sodi, integri, esenti da forellini e al tatto risultare morbidi, ma non molli. Inoltre devono essere intensamente profumati.

I funghi coltivati sono in genere commercializzati in confezioni con riportata la data entro cui consumarli. Di fatto possono rimanere in frigorifero anche quattro giorni, cominciando però un processo di disidratazione.

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