La Festa dei Morti “U cannistru”

La Festa dei Morti "U cannistru"
La Festa dei Morti “U cannistru”
  • A Palermo la commemorazione dei defunti non ha toni di tristezza e mestizia. A Palermo il 2 novembre è la “Festa dei morti”, un momento in cui ricordare i defunti con gioia, celebrando per quel giorno la loro “visita” nel mondo dei vivi.
  • Sono i defunti secondo la tradizione, a portare in questo giorno i doni ai bambini. Collegamento per eccellenza tra questo mondo e quello dell’al di là.
  • Questa tradizione ha origine antichissime, ed ha come ipocentro i bambini.
  • Si racconta che i Defunti a loro più vicini li verranno a trovare nella notte tra il primo ed il due Novembre e gli porteranno doni che spesso vengono sistemati accanto al famoso “cannistru”.
  • Si rinforza con questa particolare tradizione un legame mai assopito tra vivi e morti, che tornano sulla terra per salutare e coccolare i loro cari .
  • “U cannistro viene cunsatu” con cura. I cibi vanno scelti attentamente.
  • La disposizione del cesto è poi frutto di un lavoro fatto con cura, mai fatto in modo superficiale, che richiede, appunto, anche diversi giorni.
  • All’interno, un posto d’onore è dedicato alla “pupaccena” o “pupo ri zuccaru”, fatta di zucchero.
  • Tradizionalmente la “pupaccena” rappresenta bambini, paladini o ballerine.
  • Oggi prendono vita anche personaggi meno tradizionali, come i protagonisti di celebri cartoni animati per bambini.
  • Attorno alla “ pupaccena” prendono posto gli altri elementi.
  • Un ruolo fondamentale è rivestito dalla frutta secca in bella vista, fichi secchi, nocciole, arachidi, carrube, noci , mandorle e castagne.
  • Non devono mancare poi delle piccole bacche, ormai quasi dimenticate,: “a murtidda”, bacca verde del mirto nero, le “omincelle” ed il melograno.
  • Accanto a questi frutti, non possono mancare i tradizionali biscotti. Tra questi, in particolare,itetù e i tarallidestinati principalmente ai bambini , i sammartinelli, i pupatelli, reginelle tutti biscotti della tradizione siciliana che rendono u cannistru unico, simbolo di questa festa tipicamente palermitana.
  • Ultimo elemento immancabile del “cannistru” è la frutta di martorana.
  • Il suo aspetto, quello di frutta fresca, e la sua composizione estremamente dolce, rappresentavano un elemento fondamentale della festa.

“Pupaccena” o “Pupo ri Zuccaru

“pupaccena” o “pupo ri zuccaru”
“pupaccena” o “pupo ri zuccaru”

Frutti di martorana

Frutti di martorana
Frutti di martorana
  • La frutta di Martorana è un caratteristico dolce siciliano (in particolare palermitano),chiamato anche pasta reale o marzapane.
  • E’ un dolce conosciuto in tutto il mondo, per il suo sapore davvero unico, per i suoi colori brillanti e per la perfetta imitazione o riproduzione di frutti con l’ausilio di splendide formine di gesso.
  • I frutti vengono poi dipinti a mano con colori di origine vegetale, un vero spettacolo per gli occhi .
  • La frutta di Martorana deve il suo nome alla Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana.
  • Eretta nel 1143 da Giorgio d’Antiochia, ammiraglio del re Normanno Ruggero II.
  • Nei pressi del vicino monastero benedettino, fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana nel 1194, da cui prese il nome, e di quello di Santa Caterina nel centro storico di Palermo dove le suore con il marzapane confezionavano, per la festa di Ognissanti.
  • Dei piccoli dolci che imitavano i vari tipi di frutta, dai colori sgargianti. Ottenuti con l’aiuto della gomma arabica che permetteva di fissare le tinte vegetali derivanti da rose, pistacchi, ecc.
  • L’impasto così ottenuto venne chiamato “Pasta Reale”, in onore di Ruggero II re normanno di Sicilia.
  • La tradizione vuole che nel periodo Normanno le monache di questo monastero, prepararono per la prima volta la frutta di Martorana (forse degli agrumi) per sostituire i frutti raccolti dal loro giardino.
  • Ne crearono di nuovi con mandorla e zucchero, appendendoli agli alberi allo scopo di abbellire ed arricchire l’aspetto del loro giardino durante la visita di un alto prelato dell’epoca.

Muffuletta chi sardi salati 

Muffuletta chi sardi salati

Muffuletta ( panini tondi) a sfincione

Muffuletta ( panini tondi) a sfincione

  • La muffuletta, è un simbolo della gastronomia Siciliana.
  • A Palermo è usanza consumarla a colazione il mattino del 2 novembre, per la commemorazione dei defunti.
  • Farcita con sarde salate e olio extravergine d’oliva e pepe, oppure condita con salsa a sfincione, accompagnata da un buon bicchiere di vino.

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